

Il Racing rialza la testa e condanna i Buccaneers all'onta del cucchiaio di legno.
La finale "di legno" della Ruckers Premiership offre un primo tempo avaro di belle giocate. Difesa serrata, pochi tentativi di andare oltre il breakdown e trequarti che preferiscono attendere gli up-and-under anzichè contrare le tomaie avversarie.
Nel secondo tempo il Racing cala l'asso e si cimenta in un'azione al piede che percorre tutto il campo in orizzontale e in verticale. Due calci riusciti al millimetro, ed uno slalom tra le linee avversarie aprono ai parigini i cancelli dell'area di meta. Azione bellissima che, per la sua velocità e precisione, ricorda molto da vicino la meta segnata da Gareth Edwards agli All Blacks nel 1973 (tra l'altro Edwards e Alberto sfoggiano le stesse basette). La conversione fallita dai parigini lascia aperto uno spiraglio alle speranze irlandesi.
I Buccaneers non riescono a colmare il gap e non possono far altro che osservare l'ovale calciato fuori dal Racing a tempo scaduto.
Dopo un avvio di torneo da incorniciare (in lizza per l'accesso alla finalissima a fine girone d'andata), gli irlandesi concludono la prima edizione della Premiership con una prestazione opaca. Resta - a parziale consolazione - il titolo di metaman del torneo per il trequarti centro Byrne (a scanso di eventuali sorprese nella finale di mercoledì prossimo).
Un plauso al Racing Metro, i cui progressi dimostrati nelle ultime due partite fanno ben sperare per i futuri tornei.
Mercoledì si assegnerà la "Plastic Cup". In quale bacheca verrà esposta? Northampton o Swansea?